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Le forze agenti sugli pneumatici: alcune considerazioni di base

Sulla base della seconda legge di Newton, risulta chiaro che ogni volta che un veicolo subisce un cambiamento di velocità (accelerazione o decelerazione), ciò è dovuto ad una forza risultante che agisce su di esso. Relativamente alle forze aerodinamiche, nell’ambito della ricostruzione dei sinistri stradali di solito sono ritenute trascurabili (quantificabili, in linea di massima, in rapporto di al piu 1/100 con le forze agenti tra pneumatici e terreno e di 1/1000 con le forze d’urto agenti sui veicoli a seguito di una collisione). Pertanto, ai fini della determinazione del moto dei veicoli nelle fasi pre-urto e post-urto di un sinistro sono ritenute rilevanti le sole forze agenti sul veicolo per mezzo degli pneumatici (in particolare, le componenti agenti sul piano viabile, ovvero le forze longitudinali e laterali).

Le forze longitudinali, atte ad accelerare o rallentare il veicolo, provengono principalmente dallo scorrimento longitudinale nella zona di contatto del
pneumatico (ovvero, il rapporto tra la differenza di velocità tra il veicolo ed il bordo del pneumatico e la velocità di avanzamento del veicolo). Inoltre, tale forza si sviluppa più rapidamente quando uno pneumatico inizia a slittare ed il valore di picco, per un dato carico verticale, è solitamente raggiunto con uno scorrimento longitudinale di circa il 15-20% (ovvero, mentre il veicolo viaggia a 100 km/h,il bordo esterno della ruota raggiunge i 115-120 km/h rispetto ad un osservatore solidale).

Le forze laterali invece determinano le accelerazioni laterali, le quali si sviluppano ogni volta che un veicolo si appresta ad affrontare una curva. Tali forze si generano sullo pneumatico, in funzione del valore dell’angolo tra la direzione di avanzamento e la direzione in cui è rivolta la ruota, denominato angolo di deriva.
Di seguito è riportato il link della pagina di NAPARS, in cui è riportato il post relativo al presente articolo e di fonti bibliografiche utili ad approfondire l’argomento.

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