L’identificazione della posizione del punto d’urto sul piano stradale è un aspetto fondamentale per lo sviluppo dell’analisi cinematica relativa ad un sinistro stradale: in molti casi, la sua corretta determinazione costituisce un’elemento chiave nella valutazione delle responsabilità dei conducenti.
Il problema dell’individuazione del Punto d’Urto (in breve, PU) non può essere risolto seguendo una procedura teorica-sequenziale applicabile a tutti i casi studio, ma per ogni situazione il ricostruttore dovrà analizzare tutti i dati disponibili per definire la posizione più appropriata. In questa fase il ricostruttoredovrà osservare e analizzare ogni singola traccia presente sulla pavimentazione stradale (questo quando l’analista ricostruttore è chiamato a raccogliere i dati in prima persona, sennò consulterà il rilievodegli inquirenti).
Molti indizi possono essere appresi analizzando la posizione e la concentrazione dei detriti (plastiche delle griglie dei frontali, elementi costituenti la fanaleria anteriore e posteriore, frammenti dei finestrini ecc. . . ) conseguenti all’urto. Dovranno inoltre essere prese in considerazione tutte le tracce liquide provenienti dai veicoli, le scalfitture sulla pavimentazione, le abrasioni contro elementi fissi o mobili presenti, e le tracce gommose lasciate dai veicoli.
Pertanto, tradizionalmente il PU viene individuato mediante una procedura definita “a ritroso”, ovvero a partire dall’analisi delle posizioni di quiete e degli elementi di evidenza riscontrati sul luogo del sinistro. Tale procedura, tuttavia non sempre fornisce un indicazione chiara e precisa.
Oggi, grazie ai più recenti software (ad es. PC-Crash, adottato da Studio Ing. Galeotti), è possibile adottare una procedura “in avanti”, mediante la quale si determinano le posizioni e le velocità all’urto tali da riprodurre le posizioni di quiete ed i moti post-urto il più fedelmente possibile (andando perciò a ricercare il minimo di una funzione di errore mediante una procedura iterativa di ottimizzazione), permettendo pertanto di ottenere una più affidabile stima del punto d’urto.
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